Iris, chiude azienda-modello italiana, l’ha strangolata la crisi globale

Fallisce l’impresa simbolo della “piastrella valley” di Sassuolo. Senza posto 780 lavoratori. La recessione non ha sfumature e minaccia di spazzare via tutti, buoni e cattivi.

QUESTA è la storia di come ti entra in casa la globalizzazione, e dopo la globalizzazione la crisi, e dopo la crisi chissà. A Sassuolo, quarantamila abitanti, una delle capitali mondiali della ceramica, la faccia cattiva della recessione si è affacciata senza bussare.
Erano anni che il settore della piastrella, quello descritto negli anni Sessanta dal giovane Prodi come il “modello di sviluppo di un settore in rapida crescita”, lentamente scendeva nelle quote di mercato, limava il fatturato, perdeva addetti, ristrutturava, recuperava a fatica con la qualità e il prezzo ciò che perdeva in quantità. All’improvviso è arrivato lo schianto.

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