Il ritorno dell’investigazione privata
Secondo i dati rilevati dall’Istat è in rapido aumento il numero di separazioni e di divorzi in Italia, fenomeno in atto da diversi anni che spesso interessava tuttavia in prevalenza le giovani coppie, mentre, oggi, si presenta con una maggiore trasversalità sia per quanto riguarda le classi sociali che l’età dei coniugi che decidono di porre fine alla loro unione.
Un quadro d’insieme affatto entusiasmante che coinvolge sovente anche i figli delle coppie, il cui affidamento diventa un terreno di battaglia per i coniugi contendenti, in specie se decidono di procedere a una separazione giudiziale.
L’investigazione privata rappresenta uno strumento a disposizione dei legali e dei loro clienti per rovesciare le sorti di un procedimento civile in diverse direzioni.
La casistica più frequente, sebbene il peso specifico nell’addebito della colpa sia calato notevolmente negli anni, è quella in cui l’investigazione privata è orientata a rinvenire elementi probatori, legalmente ammissibili, relativi ad una reiterata infedeltà coniugale.
L’utilizzo dell’aggettivo non è ininfluente o casuale, affatto. In effetti, per consentire che il comportamento infedele assuma un peso rilevante nell’orientare il giudice all’addebito della colpa, la relazione extraconiugale deve essere documentata non solo con elementi di prova inconfutabili ma presentare le caratteristiche della reiterazione e della sistematicità.
Per intenderci, non è necessario che il coniuge infedele sia coinvolto in una relazione strutturata, può essere anche sufficiente che sia reiterato il suo comportamento infedele attraverso numerose relazioni occasionali.
In ogni caso l’investigazione privata, seguendo l’orientamento giurisprudenziale in materia, deve essere quindi svolta con scrupolo professionale e con una certa continuità temporale al fine di delineare un opportuno quadro probatorio.
Ovviamente, in tal senso, è implicito che le prove acquisite da un investigatore siano di legittima acquisizione e quindi legalmente presentabili.
Non potranno essere ammesse in ambito processuale, prove di dubbia legalità quali tabulati, intercettazioni ambientali o telefoniche, che anzi espongono il cliente stesso a dei concreti rischi di natura penale.
E’ opportuno rivolgersi quindi ad un’agenzia investigativa di certificata professionalità ed i cui detectives siano al corrente anche del magmatico quadro normativo e giurisprudenziale che investe il settore.
Ma le indagini ovviamente non si esauriscono nella documentazione di una eventuale infedeltà, anzi, sono in rapido aumento, da parte degli studi legali e dei loro clienti, gli incarichi relativi all’acquisizione di prove per l’affido dei figli, spesso finalizzate a voler dimostrare l’incompatibilità dell’altro coniuge con l’affidamento.
Ma gli investigatori privati vengono in modo ricorrente interpellati anche per ottenere elementi probatori sotto la sfera economica, ovvero per smascherare il reddito occulto del coniuge che vuole sottrarsi al regolare pagamento dell’assegno di mantenimento, oppure per sbugiardare quello che continua a percepire un mantenimento, pur magari lavorando in nero.
Ovviamente inoltre si pone l’esigenza di delineare un esaustivo e credibile quadro econmico e finanziario che investe si anche la parte reddituale ma soprattutto le disponibilità liquide, le proprietà o gli interessi diretti ed indiretti in aziende private.
Attraverso un’investigazione privata si può inoltre provare una “convivenza more uxorio”, ovvero la situazione in cui uno dei coniugi, dopo il divorzio o la separazione, si è rifatto una propria vita, componendo effettivamente un nuovo nucleo famigliare, pur magari senza comunicarlo al tribunale, al fine di continuare a percepire un assegno di mantenimento.